Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo, 11.10.07. Con una risoluzione votata oggi dal Parlamento UE, gli eurodeputati hanno chiesto al Governo Israeliano di porre fine all’embargo che soffoca la Striscia di Gaza e di adempiere agli obblighi internazionali sottoscritti con la Convenzione di Ginevra per garantire l’accesso di aiuti umanitari, assistenza e servizi essenziali, come elettricità e carburante. Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo, che di recente è stata in Delegazione Parlamentare a Gaza, ha sottolineato nel suo intervento la necessità di abolire l’embargo imposto a merci e persone e di mettere fine all’occupazione militare.
“Sono stata recentemente a Gaza – ha dichiarato Luisa Morgantini - e ho visto come la Striscia stia soffocando in una grave crisi umanitaria dovuta alle incursioni e alle chiusure imposte dall’esercito israeliano: la sempre più massiccia devastazione dei servizi pubblici e delle abitazioni private, la distruzione di ospedali, cliniche e scuole, l’accesso negato a acqua potabile, cibo e elettricità e la distruzione della terra coltivabile, provocano una vera catastrofe per la popolazione civile. Inoltre, l’impossibilità di movimento paralizza l’economia e contribuisce ad aumentare il tasso di disoccupazione. Mentre il sistema sanitario è sotto pressione e una significativa fetta della popolazione soffre della mancanza di cure mediche urgenti e necessarie, si impedisce al personale di molte ONG e organizzazioni umanitarie di muoversi liberamente e di avere accesso alle risorse.
L’Unione Europea deve chiedere con forza al Governo Israeliano il rispetto dei diritti umani e il diritto umanitario internazionale nell’intera regione, mettendo fine alla prolungata situazione di emergenza della Striscia di Gaza ma anche all’occupazione militare in Cisgiordania, dove l’appropriazione della terra palestinese continua, senza essere condannata. Nonostante gli incontri tra Olmert e Abbas, Israele cambia di fatto la situazione sul terreno, sollevando il dubbio che desideri davvero la pace e lasciando credere al contrario che stia solo prendendo tempo per guadagnare più terra: ne è un esempio la recente decisione dell’IDF (l’Esercito di Difesa Israeliano) di espropriare 272 acri di terra a 4 villaggi arabi per costruire – come dichiarato dalle autorità israeliane – una nuova strada palestinese che collegherebbe Gerusalemme Est a Gerico. Tale decisione libererebbe l’area E1 esistente tra Gerusalemme e Ma’aleh Adunim, consentendo la costruzione di un nuovo insediamento israeliano composto da 3.500 appartamenti e un parco industriale, costruzione interrotta da una protesta internazionale nel 2004, che metteva in evidenza il rischio di tagliare in due la Cisgiordania, separando Gerusalemme Est dal resto della West Bank. Questa politica illegale e unilaterale portata avanti dalle Autorità Israeliane deve immediatamente finire.
L’Unione Europea deve assumersi la piena responsabilità del rispetto della legalità, prima di tutto attraverso il rafforzamento degli esistenti accordi tra UE e Israele sulla libertà di movimento e di accesso, ma anche imponendo al Governo israeliano di rispettare il diritto internazionale sui diritti umani, mettendo fine all’occupazione militare nella West Bank e alle chiusure imposte a Gaza e in Cisgiordania: anche se è in atto una tragedia umanitaria, la sua soluzione è politica. Questo è il solo mezzo per raggiungere una pace giusta e durevole e per dare credibilità alla Conferenza internazionale di pace di novembre, rafforzando il negoziato sulla base delle risoluzioni ONU e del diritto di Palestinesi e Israeliani a vivere in due Stati, in pace e sicurezza.”
Per info Luisa Morgantini 0039 348 39 21 465 o Francesca Cutarelli 0039 340 56 49 335
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