giovedì 25 ottobre 2007

Partorire in strada nei Territori occupati

Don Nandino Capovilla, referente nazionale per Pax Christi della Campagna Ponti e non muri, Aboud 22.10.07. Padre Raed, parroco di Taybeh (vicino a Ramallah, 1300 abitanti), ci ha raccontato oggi del dramma che vivono soprattutto le donne palestinesi incinte che, arrivando in ambulanza o con mezzi propri, si trovano sistematicamente bloccate ai check point. In preda ai forti dolori della vicina nascita, si trovano costrette ad affrontare un`assurda burocrazia, che spesso nega loro il permesso di passare, e dunque di raggiungere l`ospedale. Per questa ragione non hanno alcuna alternativa se non quella di partorire sul posto, in strada, sotto gli occhi di tutti. Le conseguenze drammatiche sono sempre piu` frequenti: complicazioni del parto e talvolta la morte del bimbo. Padre Raed ci ha spiegato come solamente nei dintorni di Taybeh lo scorso anno ci siano stati 76 parti ai posti di blocco, 23 dei quali conclusisi tragicamente. Tutti questi fatti ci sono stati confermati da suor Donatella, che lavora al Caritas Baby Hospital di Betlemme, un ospedale pediatrico che si ritrova oggi soffocato dal muro dell`apartheid e nonostante incredibili difficolta` accoglie senza alcun tipo di discriminazione religiosa o etnica bambini affetti da patologie dell’apparato gastrointestinale e respiratorio.

Nessun commento: