La Stampa, 18.1.08 (9,19). Medio Oriente, cresce la tensione. Chiusi i valichi tra Israele e Gaza. Ancora razzi palestinesi su Sderot - GAZA. Il presidente palestinese Abu Mazen ha minacciato ieri sera, durante una riunione con i suoi più stretti collaboratori, di dare le dimissioni se non cesseranno i raid militari israeliani contro la Striscia di Gaza. L’Autorità nazionale palestinese ha condannato le operazioni militari lanciate dagli israeliani a Gaza ed in Cisgiordania come un tentativo di distruggere i tentativi di rilanciare i negoziati di pace. Lo riferisce oggi con evidenza il più diffuso dei quotidiani palestinesi, Al-Quds, edito a Gerusalemme Est. «Non ha senso negoziare (con Israele) in questo clima», ha detto il presidente palestinese sottolineando anche l’urgenza di una fine immediata dell’espansione delle colonie ebraiche in Cisgiordania, in particolare nella zona araba di Gerusalemme. Al-Quds tuttavia non precisa se Abu Mazen abbia ordinato una sospensione temporanea degli incontri con la controparte israeliana. Secondo il quotidiano Haaretz l’escalation di lanci di razzi rientrerebbe in una strategia di Hamas volta a tenere sotto pressione la popolazione civile israeliana residente nei centri adiacenti a Gaza e, quindi, ad obbligare il governo di Ehud Olmert ad accettare una tregua. L’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi accusa: «L’isolamente della Striscia di Gaza riguarda anche gli aiuti umanitari alla popolazione palestinese». La principale agenzia per l’assistenza dei profughi in Medio Orienteha fattto sapere che è stato bloccato il transito alle frontiere tra Israele e Gaza dei camion carichi di aiuti umanitari. «Gaza è completamente isolata. E questo non farà che aggravare una situazione già tremenda», ha detto il portavoce, Christopher Gunness.
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