venerdì 24 agosto 2007

Gaza, l´Ue torna a pagare l´energia

Marco Ansaldo, la Repubblica, 22.08.07. GERUSALEMME - Al buio da giorni. Con le provviste in frigo ormai scadute, e il latte per i bambini andato a male. Ma da oggi la corrente elettrica ritorna. A Gaza l´hanno chiamata «la guerra della luce». Per alcune notti ha lasciato un milione e mezzo di persone a brancolare nelle tenebre, con il ritorno dei lumi a petrolio nelle case e le strade illuminate da riverberi sempre più fiochi.
Ma ieri l´Unione europea ha deciso di cedere nel braccio di ferro che la opponeva ad Hamas, il movimento leader della Striscia, scegliendo di riprendere le forniture di gasolio per la centrale elettrica locale. Marcia indietro, dunque. Anche se il sospetto che una parte delle entrate provenienti dal pagamento delle bollette finisca nelle tasche di Hamas rimane. A Gerusalemme un portavoce della Commissione europea ha annunciato che l´erogazione ripartirà «in maniera provvisoria». Bruxelles vuole infatti attendere i risultati dei controlli contabili, per capire dove finiscono i soldi raccolti nella Striscia governata dal giugno scorso con la forza dal movimento islamico che ha cacciato le forze palestinesi fedeli al presidente Abu Mazen.
Hamas si dice soddisfatta del provvedimento. «La Ue - ha dichiarato il suo portavoce Fawzi Barhum - ha capito adesso che non abbiamo nessuna colpa». E il primo ministro Ismail Haniyeh ha detto di accogliere «con piacere una commissione di inchiesta indipendente, per accertare che Hamas non è coinvolta in affari riguardanti l´energia elettrica». Ma è soprattutto la gente a tirare un respiro di sollievo. Da domenica scorsa in tutta la Striscia il black-out era pressochè totale. C´era chi, come nei negozi, poteva far funzionare i generatori privati per impedire il deperimento degli alimenti. Il resto della popolazione doveva però far ricorso a torce con le pile, lampade a gas e a petrolio.
Il tutto nell´ennesima giornata di sangue, con duri scontri fra le milizie palestinesi e l´esercito israeliano. A Beit Hanun una cannonata sparata dai militari dello Stato ebraico, e finita fuori bersaglio, ha ucciso due bambini. Secondo un portavoce delle Forze armate il colpo d´artiglieria era stato esploso contro un´unità di miliziani, forse della Jihad islamica, che avevano appena lanciato razzi Qassam sulla città israeliana di Sderot, situata poco oltre il confine. «Chiunque si trovi nei pressi di uomini armati - ha detto il militare rispondendo alla domanda perché fossero rimasti uccisi degli innocenti - è in pericolo». La cannonata ha quindi centrato per errore il gruppo di bambini intenti a giocare. A morire sono stati due cugini: Abed Ashur di 12 anni e Fadil Mansour di 10. I giornalisti hanno potuto vedere all´ospedale di Jabaliya i loro corpi, sventrati dai proiettili d´artiglieria.
Uno degli ordigni lanciati dalla Striscia aveva centrato un asilo di Sderot, città dove la tensione psicologica di una popolazione da anni sottoposta agli attacchi dal cielo è messa a durissima prova. Per fortuna l´edificio, in questa stagione di vacanze estive, era vuoto, e nello scoppio è rimasta lievemente ferita solo una donna che abita vicino. Un secondo razzo era caduto sulla strada nazionale, esplodendo poco lontano da un distributore di carburante e sfiorando quindi una strage.
Nei giorni scorsi le autorità di Sderot non sono riuscite a convincere il governo a rafforzare la protezione esterna delle scuole, ora che l´anno scolastico ha inizio. Molti genitori hanno espresso una profonda preoccupazione in previsione di lasciare i propri figli in aree per loro non difese a sufficienza. «Prima o poi questi razzi uccideranno qualcuno - denuncia il sindaco - è esattamente questo lo scopo per cui ci vengono tirati addosso».
All´interno della Striscia, mentre si trovavano a soli 600 metri dalla rete metallica che delimita la frontiera, ieri mattina in un raid aereo erano stati uccisi altri tre miliziani della Jihad Islamica, dopo i tre eliminati lunedì mentre erano a bordo di un´auto. Per l´esercito, in tutti e due i casi, gli uomini erano armati con fucili di precisione e «si preparavano a colpire obiettivi israeliani».

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